5 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Pares, in collaborazione con IRSSeS e Percorsi di secondo welfare, propone un percorso formativo laboratoriale sull’attivazione di partnership per attivare comunità di pratiche. L’iniziativa, co-promossa da Artemide Ambiente, Equilibri, Multiplo Centro Cultura di Cavriago, NeASS Lombardia, Officine Scuola, Parco Adda Sud, Parco Alto Garda Bresciano, Offertasociale, si compone di 6 appuntamenti che si svolgeranno tre il 29 settembre e il 15 dicembre 2021.

Come nasce l’idea di un percorso laboratoriale cross-sector?

Possiamo immaginare che i problemi che investono le nostre comunità e i nostri territori abbiano cause semplici, che siano trattabili con approcci facili e lineari? Per chi si occupa di ambiente o di scuola è interessante collaborare con chi lavora nei campi della cultura e del sociale? Ci sono vantaggi (o solo fatiche) nel costruire partnership e progetti cross-sector che attraversano confini disciplinari e mettono a valore comune idee, energie, prospettive? Come promuovere azioni, interventi, programmi che uniscono le forze per un obiettivo comune? Queste sono alcune domande – decisamente pratiche – che ci hanno spinto a concepire una proposta di laboratorio formativo. Ci sembra sia possibile attivare una disponibilità a collaborare e a costruire iniziative e progetti comuni e su questo vogliamo lavorare con chi parteciperà.

Cosa significa lavorare in partnership?

Non è infrequente che professionisti che operano in campi apparentemente distinti (ambientale, culturale, sociale educativo), uniscano le loro conoscenze per affrontare sfide complesse, e condividano competenze per lavorare in sinergia nella promozione dello sviluppo di un quartiere, di una piccola città, di un’area periferica o isolata. Non è un’idea nuova. Si tratta di una prospettiva da percorrere per produrre impatti trasformativi nella varietà delle esperienze che affrontiamo. In questo percorso proviamo a raccogliere spunti concreti dalle esperienze e a ricomporli in un quadro d’insieme.

A chi si rivolge la proposta di formazione?

Il percorso nasce dall’esigenza di abbandonare la prospettiva di lavoro settoriale e stimolare la collaborazione tra figure professionali attive in settori e in progetti ambientali (ad esempio chi lavora nei parchi), in ambiti culturali (pensiamo a chi lavora in biblioteche e musei), in contesti educativi (educatori che intervengono in programmi sociali o insegnanti).

Il percorso nasce dall’esigenza di abbandonare la prospettiva di lavoro settoriale e stimolare la collaborazione tra figure professionali attive in settori diversi.

Figure che si ritrovano per lavorare su temi comuni, alla ricerca di proposte e impatti per i contesti nei quali operano. Il laboratorio si rivolge a professionalità diverse: progettisti, assistenti sociali, operatori culturali, educatori ambientali, operatori sociali, insegnanti, ricercatori, esperti della tutela ambientale, agenti di sviluppo locale.

Quindi non parliamo di classico corso di formazione…

Sì, vogliamo sottolineare l’approccio di ricerca e di confronto che ci anima. Laboratoriale appunto. Proponiamo un percorso di formazione che si sviluppa attraverso la condivisione di pratiche, esperienze e competenze operative. Un percorso che richiede il coinvolgimento attivo da parte delle persone partecipanti. Non mancheranno momenti di inquadramento teorico, ma la più parte delle attività si svolgerà in gruppo, costruendo – incontro dopo incontro – progetti pratici e confrontandosi su difficoltà e soluzioni adottate. In plenaria, poi, non solo esamineremo gli approcci individuati, ma metteremo a punto indicazioni replicabili. 

Quali saranno i risultati di questo percorso?

Un primo risultato sarà la messa a fuoco di risposte praticabili a questioni complesse: non è semplice disporre di riferimenti metodologici e di un repertorio di strumenti e tecniche per essere efficaci. Un secondo risultato è sperimentare l’attivazione di una comunità di pratica tra campi disciplinari e professionali diversi: se gli scambi nel proprio ambito professionale sono all’ordine del giorno, intrecciare un dialogo più aperto e interdisciplinare è forse meno comune.

Avete pensato a come condividere gli esiti del laboratorio?

Sì, e questo sarà il terzo risultato, forse il più tangibile. Al termine del laboratorio, raccogliendo gli esiti di ciascuna sessione di lavoro, produrremo un canvas, una mappa ragionata per accompagnare l’ideazione e la realizzazione di progetti comuni, sinergie di intervento, partnership progettuali, alleanze intersettoriali, un vademecum per animare la collaborazione tra chi si occupa di ambiente e di cultura, tra chi opera in campo sociale o nella scuola.

Produrremo un vademecum per animare la collaborazione tra chi si occupa di ambiente e di cultura, tra chi opera in campo sociale o nella scuola.

Il percorso ci consentirà di elaborare una mappa ragionata delle azioni da curare e da sviluppare, un poster capace di sintetizzare indicazioni operative, un manifesto da mettere in circolo per fornire linee di azione replicabili e propositive. Uno strumento utile ad agenzie, enti locali, network interessati a consolidare le collaborazioni, a partnership progettuali già operative o in costruzione, a figure professionali che cercano alleanze per superare isolamenti e fatiche, per produrre risultati trasformativi e riconoscibili.

Il laboratorio si svolgerà online. Come mai questa scelta nonostante stiano ripartendo gli eventi in presenza?

Abbiamo deciso di proseguire con le modalità di incontro e formazione online che abbiamo sperimentato in questo anno e mezzo. Troviamo sia più facile e più sostenibile favorire la connessione e lo scambio tra persone che operano in contesti geograficamente distanti, che affrontano problemi specifici e questioni che presentano aspetti comuni, che avrebbero difficoltà a spostarsi per incontrarsi. Sarà un percorso online, progettato per coinvolgere, pensare in gruppo, ricavare conoscenza dall’incontro di esperienze: e online usando Zoom e Miro è possibile e anche divertente.

Per concludere, perché è così importante collaborare e lavorare in partnership?

L’idea alla base del percorso che stiamo proponendo è di attraversare i confini che spesso separano gli attori che operano in campo sociale, ambientale, culturale, scolastico, per ragionare insieme di sviluppo locale. Da tempo viene rilevato come lo sviluppo locale (di un’area interna, di un’area periferica o interstiziale, di un’area urbana o periurbana…) dipenda dalla capacità di mobilitare energie e sensibilità intorno ai temi della prosperità delle comunità nei loro ecosistemi. Vanno in questa direzione piani di intervento pluriennali europei e nazionali. E diverse agenzie promuovono la messa a sistema del lavoro di interlocutori diversi.

Il futuro di una comunità locale dipende da come gli agenti di cambiamento attivano scambi, prestiti, conoscenze reciproche, comunità di pratiche.

Spesso, però, i diversi attori si limitano a ragionare all’interno dei loro campi disciplinari e di azione. Quando invece, attraverso la collaborazione, si rendono disponibili ad accogliere altre dimensioni e sensibilità, si mettono nelle condizioni di rinforzare la loro capacità di azione e l’impatto del loro lavoro. Non sono rari gli attraversamenti di confini per aprire confronti in grado di costruire reciproche accoglienze, collaborazioni volte a sviluppare progetti comuni intersettoriali. Da questi spunti positivi vogliamo imparare.

Il futuro sociale, economico, ambientale, culturale, educativo di una comunità locale dipende da come gli agenti di cambiamento attivano scambi, prestiti, conoscenze reciproche, comunità di pratiche (siano essi funzionari di amministrazioni locali, operatori della cultura, della scuola, figure che lavorano in campo sociale o a difesa e a promozione del capitale naturale).

Tra l’altro, questo lavoro è evidente anche guardando i promotori del percorso…

Vero! Anche gli organizzatori del laboratorio operano in ambiti di lavoro parzialmente diversi: IRSSeS lavora nell’ambito della ricerca e della formazione sociale; Pares anima comunità di pratica in campo ambientale, culturale, sociale e scolastico; Secondo Welfare si occupa di tematiche sociali e di politiche per il welfare, tenendo insieme ricerca accademica, formazione e comunicazione. Lavorando in campi diversi e provando a rispondere a problematiche differenti, è possibile trovare delle connessioni e dei punti di contatto cross settoriali. Negli intrecci fra noi, in occasione di iniziative e progetti, abbiamo maturato la convinzione che per rispondere alla complessità dei problemi sia necessario condividere competenze e strumenti, lavorare insieme, ricercare obiettivi comuni, sviluppare apprendimenti da attività progettate e realizzate insieme.


Per approfondire

La presentazione del progetto sul sito di IRSSeS