Pillole
Welfare e contrattazione

Il 60% dei contratti aziendali e territoriali che prevedono un Premio di Risultato consentono di scegliere tra denaro e welfare

Secondo le rilevazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dei 13.630 accordi di secondo livello che regolamentano premi aziendali 7.820 prevedono misure di welfare aziendale
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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso un nuovo Report sull’andamento dei Premi di Risultato, basato sui dati ricavati dalla procedura di registrazione telematica dei contratti aziendali e territoriali. Alla data del 14 ottobre 2020, secondo il documento, erano 13.630 i contratti che prevedono PdR attivi: di questi 10.658 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 8.089 di redditività, 6.298 di qualità e 1.578 prevedono un piano di partecipazione.

Tra gli accordi registrati, inoltre, sono ben 7.820 quelli che regolamentano misure di welfare aziendale (quasi il 58%). Rispetto alla rilevazione dello scorso aprile si registra un aumento consistente dal punto di vista numerico (erano 7.616).

I dati del report confermano che il ricorso alla detassazione dei Premi di Risultato in Italia appare molto differente su base geografica, dimensionale e settoriale: il 77% dei contratti si concentra al Nord, il 17% al Centro e solo il 6% al Sud. Per quanto riguarda la dimensione delle imprese coinvolte in questi contratti, il 53% ha un numero di dipendenti inferiore a 50, il 14% ha un numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 e il restante 33% ha 100 o più dipendenti. Infine, rispetto al settore di attività economica, il 58% dei contratti si riferisce ai servizi, il 41% all’industria e l’1% all’agricoltura.

Per consultare il Report del Ministero del Lavoro